Il Santuario di Sant’Antonio a Gemona del Friuli, il più antico al mondo dedicato al “Santo dei miracoli”

Tra gli edifici religiosi più importanti della città si annovera il Santuario di Sant’Antonio, di notevole interesse storico-artistico.
Risulta il più antico luogo di culto dedicato al “Santo dei miracoli” che nel 1227, durante il suo soggiorno a Gemona, aveva fatto edificare una cappella in onore della Vergine Annunziata; da questo piccolo edificio, i cui resti sono ben visibili all’interno della chiesa ricostruita dopo il 1976, “prese vita” il santuario primitivo risalente allo stesso anno della morte del santo (1231) e consacrato il 15 marzo 1248, dunque alcuni anni prima dell’inaugurazione
della celebre Basilica antoniana di Padova.
Distrutto dagli eventi sismici del 1976, il sacro edificio è stato ricostruito in linee architettoniche moderne e al suo interno, a unica navata, le travi del soffitto creano dinamici giochi prospettici richiamando i sommovimenti tellurici del cataclisma. L’unico volume recuperato e restaurato è quello del piccolo presbiterio della Cappella del Rosario, a destra dell’ingresso all’aula, dichiarata monumento nazionale per il suo alto valore artistico: risale al 1682, quale ringraziamento per la fine del contagio dalla peste e fu decorata e affrescata dall’artista svizzero Melchior Widmar.
A colpire il visitatore all’interno è senza dubbio la sinfonia di colori delle opere dell’artista udinese Arrigo Poz: l’enorme simbolico mosaico della parete di fondo, raffigurante il Mondo e l’Universo attraversati da una meteora simboleggiante la luce di Cristo; la serie delle 13 vetrate di un vivace e brillante cromatismo raffiguranti figure di Santi francescani; il rosone laterale realizzato “a mosaico” con tessere di alabastro e vetri policromi, che racconta il “Cantico delle Creature” di San Francesco, e la Cappella Penitenziale.
Caratteristica peculiare di ogni santuario è l’esposizione degli ex voto che anche qui troviamo numerosissimi. Esposti alle spalle del presiterio, esprimono la riconoscenza di fedeli per le grazie ricevuti (PGR). Alcuni sono di notevole pregio storico e artistico.
Particolarmente suggestiva è la Cella del Santo, ossia la stanza o cameretta che, secondo la tradizione, era stata abitata da Sant’Antonio durante la sua permanenza a Gemona. E qui, sulla parete di sinistra, si trova un dipinto che raffigura la scena del miracolo del giovane risuscitato che la tradizione vuole operato dal Santo a Gemona e che i frati del Santuario amano illustrare a fedeli e visitatori.
Numerose sono anche altre opere d’arte che meritano d’essere scoperte con un’attenta visita che può esser completata al Museo “Renato Raffaelli”, sotto l’aula della chiesa. Qui è conservato il patrimonio artistico del Convento con lavori di pittori veneti e friulani e alcune opere di autori dell’Italia centro-settentrionale, nonché molte tele del pittore svizzero Melchior Widmar. Tra le sculture, notevole è la “Madonna Bella”, opera di scuola salisburghese della fine del Trecento in legno intagliato, dorato e dipinto.
Ulteriori informazioni e approfondimenti al sito del Santuario di Sant’Antonio: www.santantoniogemona.it
Un grazie per la collaborazione a Gabriele Marini e Mauro Vale
VIDEO-PILLOLE DI STORIA, ARTE E FEDE SUL SANTUARIO DI SANT’ANTONIO
Il Santuario di Sant’Antonio di Padova a Gemona, la chiesa più antica al mondo dedicata al Santo: incroci di fede, uomini e arte.
In occasione delle celebrazioni 2020 per il Santo patrono di Gemona, il Comune assieme alla Pro Glemona, al Santuario di Sant’Antonio di Gemona e all’Ufficio Turistico hanno realizzato delle “video-pillole” sul Santuario, la chiesa più antica al mondo dedicata al Santo, incrocio di fede, uomini e arte.
La chiesa di Gemona, inizialmente eretta in onore della Beata Vergine Maria proprio su iniziativa di Sant’Antonio, venne a lui dedicata nel 1248, appena diciassette anni dopo la sua morte e quindici anni prima che fosse completata la costruzione della Pontificia Basilica Minore di Sant’Antonio da Padova: ecco dove risiede il suo importante primato. Frate Giovanni Battista Ronconi ci racconta l’arrivo di Sant’Antonio di Padova a Gemona e la costruzione, su suo impulso, della chiesetta in onore della Madonna, le cui rovine sono tutt’oggi custodite e venerate all’interno del Santuario.
L’assessore Flavia Virilli, invece, ci presenta il ”Cammino di Sant’Antonio”. Gemona del Friuli sarà la porta a nord del percorso che, attraversando la nostra Regione, permetterà ai pellegrini di raggiungere la Pontificia Basilica del Santo di Padova. La porta a sud si trova a Capo Milazzo, in Sicilia, dove nel 1221 Sant’Antonio giunse come naufrago e da dove partì verso Assisi per incontrare San Francesco.
Riprese e montaggio a cura di SG Video produzioni.
Santuario di Sant’Antonio a Gemona: la Cella del Santo e gli ex voto testimonianze di fede e di vita
Frate Giovanni Battista Ronconi ci accompagna nella “Cella del Santo”, il luogo che i fedeli prediligono per ritirarsi in preghiera e in meditazione. Isolata dal resto del Santuario è immersa nel silenzio e conserva l’atmosfera mistica accumulata nei secoli. Secondo la tradizione proprio in questa cella soggiornò Sant’Antonio durante la sua permanenza a Gemona. Lungo le pareti del corridoio che conduce alla Cella si possono ammirare numerosi ex voto: quadri, dipinti, tavolette, ricami, cuori d’argento e altri oggetti che esprimono la riconoscenza dei fedeli per le grazie ricevute.
Riprese e montaggio a cura di SG Video Produzioni
Spigolature dall’archivio e dalla Biblioteca sulla figura di Sant’Antonio e sul Convento a lui dedicato a Gemona
Un frammento di storia tra i tanti tesori conservati nell’ultracentenaria Civica Biblioteca Glemonense.
La conservatrice dott. Loredana Bortolotti ci accompagna sulle tracce dei documenti sul Santuario di Sant’Antonio e come nei cinegiornali d’epoca sulle note di stampa apparse per le celebrazioni a Gemona del settimo centenario della nascita del Santo nel 1895.
Montaggio e riprese SG Video Produzioni.
I D’Aronco e Sant’Antonio
La storia di un progetto mancato.
Il prof. Giuseppe Marini, voce narrante di questa video-pillola e autore del libro “Intorno a Raimondo D’Aronco”, al cui interno è dedicato un intero capitolo al Santuario di Sant’Antonio di Gemona, ci racconta la storia di una famiglia e dell’architetto Raimondo D’Aronco che, tra gli altri, elaborò il famoso progetto, mai realizzato, del Santuario e da cui prende il titolo il post di oggi.
Riprese e montaggio a cura di SG Video Produzioni.
Il Santuario di Sant’Antonio di Padova a Gemona: tra antico e moderno
Con Frate Giovanni Battista Ronconi facciamo oggi un “viaggio” nel tempo alla scoperta del Santuario di Sant’Antonio, tra testimonianze d’arte moderna e tracce di storia e arte antica.
Riprese e montaggio a cura di: SG Video Produzioni
I tesori del Museo “Renato Raffaelli” nel Santuario di Sant’Antonio di Gemona del Friuli
Sotto l’aula del nuovo Santuario è stata ricavata una grande cripta che ospita il museo dedicato all’ingegnere Renato Raffaelli, insigne benefattore del Santuario, ove sono conservate oltre 100 opere d’arte di fattura friulana e anche d’oltralpe. Frate Giovanni ci guida alla scoperta delle opere più importanti qui conservate, tra le quali spicca la quattrocentesca Madonna Bella di scuola salisburghese.
Riprese e montaggio video a cura di: SG Video Produzioni